Capitolo N°24: «Libertà»

Dopo la notte insonne passata da Lucia nella stanza del castello, si sentono delle nocche bussare alla porta. Entra Don Abbondio, il quale cerca di fare coraggio a Lucia. Dopo la libertà ottenuta da Lucia, quest’ultima viene ospitata nella casa di un filatore di un paesino vicino al castello. Don Abbondio torna a Pescarenico. Anche il cardinal Borromeo, insieme ad Agnese, che nel frattempo era stata fatta chiamare, si recano nel paesino dove soggiorna la Lucia. Dopo la sua conversione, l’innominato decide che è finalmente giunto il momento di annunciare ai bravi il suo nuovo intento di fare del bene e di far convertire anche loro alle sue opere di misericordi.
Luoghi citati nel capitolo:
Il castello dell’Innominato si trovava sulla rocca di Vercurago, tra i comuni di Lecco e Vercurago e la vicenda inizialmente si svolge nella stanza della vecchia. In seguito la scena si sposta all’esterno del castello e in particolare alla strada che porta giù dalla rocca e al paese vicino. Infine si giunge al paese e Lucia si trova a casa del sarto dove in seguito arriveranno Agnese e il cardinale. L’Innominato tornerà al castello in seguito.
“ Scesero la scala, arrivarono all’uscio che metteva nel cortile; I due a cavallo voltarono sur una piazzetta di fianco, in fondo a cui era la casa del parroco; La buona donna, fatta seder Lucia nel miglior luogo della sua cucina, s’affaccendava a preparar qualcosa da ristorarla, ricusando, con una certa rustichezza cordiale, i ringraziamenti e le scuse che questa rinnovava ogni tanto; Presto presto, rimettendo stipa sotto un calderotto, dove notava un buon cappone, fece alzare il bollore al brodo, e riempitane una scodella della già guarnita di fette di pane, potè finalmente presentarla a Lucia.”