Capitolo N°5: «Un frate con un grande coraggio»

Fra Cristoforo giunge a casa di Agnese e Lucia, le quali stavano aspettando dei consigli sul da farsi. Nell’abitazione, durante la discussione, è presente anche Renzo, il quale desidererebbe far pagare a Don Rodrigo per tutti gli intralci che ha causato. Il piano del giovane sarebbe quello di attaccare frontalmente il signorotto per poi ucciderlo. Fra Cristoforo non è d’accordo con la proposta di Renzo, anzi lo rimprovera per pensare una tale azione, per questo decide di andare lui stesso a parlare con Don Rodrigo, per discutere della questione.
Luoghi citati nel capitolo:

La casa di Lucia:
La casa dove abita Lucia assieme a sua madre Agnese è una casa molto semplice e spoglia. Essa si trova in fondo al villaggio ed è composta da due piani e un cortiletto che poi dà l’accesso alla dimora vera è propria. Questa si può definire una casa inviolabile finché non è stato tentato il rapimento di Lucia.
Palazzo di don Rodrigo:
Don Rodrigo, colui che esercita il suo potere sul paese di Renzo e Lucia, alloggia in una piccola fortezza squadrata su una collina, a circa tre miglia dal paese e a quattro dal convento di Pescarenico. Padre Cristoforo si reca lì per argomentare con il nobile nel vano tentativo di farlo ripensare ai suoi propositi su Lucia, e si dice che ai piedi dell'altura c'è un piccolo villaggio di contadini che dipendono da don Rodrigo e rappresenta "la piccola capitale del suo piccol regno". Il villaggio è abitato da uomini armati e sgherri, mentre una piccola strada a tornanti conduce in alto al palazzo: questo appare come una casa silenziosa, quasi disabitata, con l'uscio sprangato e piccole finestre chiuse da imposte sconnesse e rovinate dal tempo, protette da robuste inferriate molto alte per impedire di arrivarvi facilmente. Sulla porta sono inchiodate le carcasse di due avvoltoi, mentre due bravi montano la guardia sdraiati su panche poste ai lati dell'uscio. Sulla porta sono inchiodate le carcasse di due avvoltoi, mentre due bravi montano la guardia sdraiati su panche poste ai lati dell'uscio. L'interno dell'edificio non è mai descritto in modo dettagliato, salvo col dire che è la residenza signorile di un nobile e lasciando intendere che vi sono molte sale e salotti: ci viene mostrata direttamente la sala da pranzo, dove don Rodrigo è a tavola coi suoi convitati nel momento in cui riceve la visita di padre Cristoforo, quindi un'altra sala appartata dove si svolge il successivo colloquio col cappuccino e della quale ci verrà detto più avanti che sulle pareti campeggiano i ritratti degli antenati del signorotto.
«Il palazzotto di don Rodrigo sorgeva isolato, a somiglianza d’una bicocca, sulla cima d’uno de’ poggi ond’è sparsa e rilevata quella costiera. A questa indicazione l’anonimo aggiunge che il luogo (avrebbe fatto meglio a scriverne alla buona il nome) era più in su del paesello degli sposi, discosto da questo forse tre miglia, e quattro dal convento. Appiè del poggio, dalla parte che guarda a mezzogiorno, e verso il lago, giaceva un mucchietto di casupole, abitate da contadini di don Rodrigo; ed era come la piccola capitale del suo piccol regno.»
