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Capitolo N°6: «L’incontro tra Fra Cristoforo e Don Rodrigo»

Fra Cristoforo si dirige al palazzotto di Don Rodrigo per cercare di convincere il signorotto a non ostacolare il matrimonio di Renzo e Lucia. Il proprietario di casa suggerisce al padre di consigliare alla giovane di mettersi sotto la sua protezione. Fra Cristoforo non si trattiene e avverte Don Rodrigo che il suo potere temporale prima o poi finirà. Dopo un duro e lungo scontro verbale tra i due, il padre viene cacciato dal castellaccio, con l'invito di non tornare più in quel luogo.  

Luoghi citati nel capitolo:

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Il palazzotto di don Rodrigo

Sorgeva isolato, a somiglianza d'una bicocca, sulla cima d'uno de' poggi ond'è sparsa e rilevata quella costiera. A questa indicazione l'anonimo aggiunge che il luogo (avrebbe fatto meglio a scriverne alla buona il nome) era più in su del paesello degli sposi, discosto da questo forse tre miglia, e quattro dal convento. Appiè del poggio, dalla parte che guarda a mezzogiorno, e verso il lago, giaceva un mucchietto di casupole, abitate da contadini di don Rodrigo; ed era come la piccola capitale del suo piccolo regno. Bastava passarvi, per esser chiarito della condizione e de' costumi del paese. Dando un'occhiata nelle stanze terrene,

dove qualche uscio fosse aperto, si vedevano attaccati al muro schioppi, tromboni, zappe, rastrelli, cappelli di paglia, reticelle e fiaschetti da polvere, alla rinfusa. La gente che vi s'incontrava erano omacci tarchiati e arcigni.

La casa di Lucia

La casa dove abita Lucia assieme a sua madre Agnese è una casa molto semplice e spoglia. Essa si trova in fondo al villaggio ed è composta da due piani e un cortiletto che poi dà l’accesso alla dimora vera è propria. Questa si può definire una casa statica e inviolabile fino al tentato rapimento di Lucia, da quel momento la sacralità di quella casa viene spezzata con appunto l’effrazione da parte dei Bravi.

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La casa di Tonio:

è anch’essa una casa umile e forse di ridotte dimensioni rispetto a quella di Lucia che tra l’altro non deve ospitare un famiglia numerosa. Inoltre quella di Tonio è la prima vera famiglia descritta da Manzoni il quale ne approfitta per contestualizzare il tema della carestia all’interno di questo nucleo famigliare.

Il testo, purtroppo, dice solo che andò addirittura alla casetta d’un certo Tonio, ch’era lì poco distante; e lo trovò in cucina, che, con un ginocchio sullo scalino del focolare, e tenendo, con una mano, l’orlo d’un paiolo, messo sulle ceneri calde, dimenava, col matterello ricurvo, una piccola polenta bigia, di gran saraceno. La madre, un fratello, la moglie di Tonio, erano a tavola; e tre o quattro ragazzetti, ritti accanto al babbo.

L’osteria dove Renzo si incontra con Tonio:

L’osteria è un luogo non prediletto, anzi guardato con sospetto dal Manzoni poiché luogo ambiguo e pieno di insidie . E’ un luogo di finzione e sotterfugi dove le persone malvagie si riuniscono per progettare inganni ed elaborare piani diabolici per compire misfatti di ogni genere infatti l’osteria è molto frequentata dai Bravi. Essa può rappresentare anche un luogo utile dove racimolare informazioni sulla gente del posto.

Liceo Scientifico E.Curiel

A cura degli studenti: Ballan Francesco, Baratto Lorenzo, Bisarello Anna,
Cazzaro Mattia, Disarò Beatrice, Gastaldi Alessandro, Martini Francesco e Terreni Marco. 
(La 2°F dell'anno scolastico 2020-2021)

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