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Capitolo N°8: «Un piano quasi riuscito»

Renzo e Lucia tentano una matrimonio a sorpresa, entrando in casa di Don Abbondio con Tonio e Gervaso come testimoni di nozze. Il curato riesce a sventare la trappola, successivamente lancia l’allarme al cappellano di un'irruzione nella sua casa. I bravi di Don Rodrigo entrano in casa di Agnese e Lucia, ma non trovando nessuno se ne vanno. I protagonisti fuggendo dal paesino, si recano al convento di Pescarenico, dove Fra Cristoforo consiglia loro di fuggire, indirizzandoli in due luoghi differenti: Monza e Milano.

Luoghi citati nel capitolo:

Perpetua scende ad aprire a Tonio e, vista Agnese, si trattiene a parlare con lei, mentre Lucia e Renzo, salgono in silenzio dietro Tonio e Gervaso e si fermano fuori della stanza del curato quando i due entrano. Ad un segnale poi di Tonio, Renzo e Lucia entrano anch'essi "pian piano, in punta di piedi" e si nascondono dietro i due fratelli, finché don Abbondio, se li vede davanti. Renzo riesce a dire intera la formula del matrimonio, ma Lucia ne è impedita dal curato che, le getta sulla testa il tappeto e si mette a urlare e a chiamare Perpetua. Ma intanto Ambrogio, il sagrestano, sentendo le grida di don Abbondio, corre al campanile e "suona a martello". I gravi rintocchi svegliano molti paesani, scompigliano anche i bravi che, col Griso, erano penetrati nella casa di Lucia, trovandola vuota. Agnese si ritrova con due sposi in fuga: poco dopo essi incontrano Menico, che narra che la casa Mondella è invasa dai bravi e che il padre Cristoforo ha mandato a dire di andare subito al convento. Vi si dirigono insieme a Menico. I paesani intanto cercano di spiegarsi le strane cose avvenute in quella notte, ma tutto è messo a tacere da alcun bravi che intimano al console di non "ciarlare" se gli è "cara la speranza di morir di malattia". Arrivati i tre fuggitivi al convento, il padre Cristoforo dice loro che non possono più rimanere in paese: le due donne andranno a Monza in un monastero e Renzo a Milano con una sua lettere per il padre Bonaventura del convento dei cappuccini. Dopo avere pregato insieme, i tre si accomiatano tristemente da fra Cristoforo e salgono sulla barca che stava aspettandoli sulla riva del lago. Lucia, "seduta nel fondo della barca, posò il braccio sulla sponda, posò sul braccio la fronte, come per dormire, e pianse segretamente.

Liceo Scientifico E.Curiel

A cura degli studenti: Ballan Francesco, Baratto Lorenzo, Bisarello Anna,
Cazzaro Mattia, Disarò Beatrice, Gastaldi Alessandro, Martini Francesco e Terreni Marco. 
(La 2°F dell'anno scolastico 2020-2021)

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