
L'Innominato
Il personaggio dell’Innominato compare per la prima volta nel capitolo XIX del romanzo. Il suo è un personaggio storico, conosciuto di persona da Giuseppe Ripamonti che ne parla in un suo romanzo, “La Storia”, dalla quale Manzoni trae alcune notizie, fondamentali per la struttura del romanzo storico. L’Innominato ha da sempre attuato un regime di terrore attorno a lui e la gente ne era profondamente spaventata. Utilizzando questo timore reverenziale che la gente aveva di lui è riuscito ad esercitare un profondo ascendente a fin di bene e a guadagnarsi la fama ed il rispetto di un benefattore come il cardinal Borromeo. Dopo la conversione - avvenuta alla fine del capitolo XXI - è sempre attento a non vantarsi delle sue azioni e, come il sarto racconta ad Agnese nel corso del capitolo XXIX, fare del male ad un personaggio come lui potrebbe essere paragonato ad un sacrilegio. Nonostante i suoi precedenti penali l’Innominato rifiuta di portare con sé alcun tipo di arma per protezione personale e grazie alla sua fama di Santo né la gente né tantomeno la giustizia si preoccupano di assicurarlo alle pene proporzionali ai crimini da lui commessi.
luoghi attraversati dal personaggio nel corso del romanzo