Fra Cristoforo

In età giovanile Fra Cristoforo in origine Lodovico, conduceva una vita signorile poiché che era figlio di un ricco mercante, il quale aveva avuto la fortuna di arrichirsi talmente tanto da poter vivere di rendita. Il padre di Lodovico voleva assicurare al figlio un’istruzione degna di un nobile essendo consapevole di essere oggetto di irrisione da parte dell’aristocrazia a causa della sua origine borghese. Il giovane cresce rendendo proprie le abitudini nobiliari pur sentendosi più vicino agli umili e ai deboli. Non essendo soddisfatto della vita che stava conducendo, Lodovico rifletté più volte di vestire la tonaca. L’episodio che cambierà profondamente la sua persona è rappresentato dal duello in cui Lodovico uccide un signorotto che poi lo porterà all’allontanamento definitivo dall’ambiente aristocratico in cui è vissuto per diventare frate ed aiutare i bisognosi. La motivazione che ha portato alla nascita della discussione con il signorotto è dovuta a una questione di fatti accaduti precedentemente. Durante questa lite il servo di Lodovico, Cristoforo, muore a causa di un colpo sferrato dallo sfidante mentre cerca di proteggere il suo padrone. A quel punto Lodovico perde il controllo e tira una pugnalata mortale al nobile. Lodovico viene condotto dalla folla nel vicino convento dei frati per cercare asilo e dove si pentirà di ciò che ha fatto. Durante tutta la sua presenza in convento Lodovico decide di abbracciare la vita religiosa e di farsi frate, assumendo il nome di fra Cristoforo, in memoria del servo ucciso.

Come uomo di fede egli continuerà a difendere gli umili dalle prepotenze dei grandi signori, con la differenza che ora non ricorrerà più alla violenza, ma alla sola forza della fede. Fra Cristoforo e Don Abbondio rappresentano due modi opposti di intendere la vita religiosa, sono infatti uno l’antitesi dell’altro.